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Nel 1992 la Guerra Mondiale ha ucciso milioni di persone e condannato all'estinzione intere specie, costringendo l'umanità a colonizzare lo spazio. Chi è rimasto sogna di possedere un animale vivente, e le compagnie producono copie incredibilmente realistiche: gatti, cavalli, pecore... Anche l'uomo è stato duplicato. I replicanti sono simulacri perfetti e indistinguibili, e per questo motivo sono banditi dalla Terra. Ma a volte decidono di confondersi tra i loro simili biologici e di far perdere le proprie tracce. A San Francisco vive un uomo che ha l'incarico di ritirare gli androidi che violano la legge, ma i dubbi intralciano spesso il suo crudele mestiere, spingendolo a chiedersi cosa sia davvero un essere umano... Tragico e grottesco assieme, il romanzo di Philip Dick racconta il panorama desolato della San Francisco del futuro e il desiderio di amore e redenzione che alberga nei più umili, trasformando il genere fantascientifico in un noir cupo e metafisico. Un'opera che ha influenzato la visione della metropoli futura e ha anticipato i dilemmi della bioetica contemporanea. Introduzione e cura di Carlo Pagetti, postfazione di Gabriele Frasca.